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venerdì 1 aprile 2011

accendimi

Un hombre del pueblo de Neguá, en la costa de Colombia, pudo subir al alto cielo.
A la vuelta, contó. Dijo que había contemplado, desde allá arriba, la vida humana. Y dijo que somos un mar de fueguitos.
"El mundo es eso — reveló — "un montón de gente, un mar de fueguitos. Cada persona brilla con luz propia entre todas las demás. No hay dos fuegos iguales. Hay fuegos grandes y fuegos chicos y fuegos de todos los colores. Hay gente de fuego sereno, que ni se entera del viento, y gente de fuego loco, que llena el aire de chispas. Algunos fuegos, fuegos bobos, no alumbran ni queman; pero otros arden la vida con tantas ganas que no se puede mirarlos sin parpadear... y quien se acerca, se enciende."

Un uomo del popolo dei Neguá, sulla costa della Colombia, potè salire all'alto cielo. Al suo ritorno, raccontò. Disse che aveva contemplato, da lassù, la vita umana. E disse che siamo un mare di fuochi.
"Il mondo è questo" - rivelò - "un mucchio di gente, un mare di fuochi. Ogni persona brilla con luce propria diversa da tutte le altre. Non ci sono due fuochi uguali. Ci sono fuochi grandi e fuochi piccoli e fuochi di tutti i colori. C'è gente di fuoco sereno che neppure s'accorge del vento, e gente di fuoco pazzo che riempie l'aria di scintille. Alcuni fuochi, fuochi sciocchi, non illuminano né bruciano; ma altri ardono la vita con tanta voglia che non li si può guardare senza sbattere le palpebre... e chi si avvicina, si accende."

E.Galeano

peor para ellos



En algún lugar de Pensylvania, Anne Merak trabaja como ayudante del sol.
Ella está en el oficio desde que tiene memoria. Al fin de cada noche, Anne alza sus brazos y empuja al sol, para que irrumpa el cielo; y al fin de cada día, bajando los brazos, acuesta al sol en el horizonte.
Era muy chiquita cuando empezó esta tarea, y jamás ha fallado a su trabajo.
Hace medio siglo, la declararon loca. Desde entonces, Anne ha pasado por varios manicomios y ha engullido muchísimas pastillas.
Nunca consiguieron curarla.
Menos mal.

In qualche posto della Pensylvania, Anne Merak lavora come aiutante del sole. Ella fa questo mestiere da quando ha memoria. Alla fine di ogni notte, Anne alza le sue braccia e spinge al sole, affinché irrompa nel cielo; e al finire di ogni giorno, abbassando le braccia, corica al sole all'orizzonte.
Era molto piccolina quando incominciò questo compito, e non ha mancato mai al suo impegno.
Mezzo secolo fa la dichiararono matta. Da allora Anne è passata per vari manicomi e ha inghiottito moltissime pastiglie.
Non sono riusciti mai a curarla.
Meno male.

E.Galeano

mercoledì 30 marzo 2011

“Come stai?”



è la frase d’esordio nel mondo che ho intorno
Tutto bene, ho una casa
e sto lavorando ogni giorno
che cosa vuoi che dica? Di cosa vuoi che parli?

Di com’è facile andare quando non sai guidare
...
Di com’è grande il mare
quando non sai nuotare
...
Di come navigare al rallentatore
Forse dentro me cambiano le cose
Dentro al mio giardino nascono le rose

(Brunori Sas)

il sogno di sempre



Era invisibile. Lo era sempre stato.
Ma non importava: lei lo aveva visto.
Lei riusciva sempre a vederlo.
Quando gli puntava addosso i suoi occhi azzurri,
lo faceva sentire reale.

Camilla Läckberg

lunedì 28 marzo 2011

aspettando il pesce d'aprile del WakeUp...



E' più facile far cover di un morto perchè non può lamentarsi.

G.Canali

venerdì 25 marzo 2011

weikappa

mercoledì 23 marzo 2011

Hello, is there anybody in there?



Come on now
I hear you're feeling down
I can ease your pain
And get you on your feet again

Relax
I'll need some information first
Just the basic facts
Can you show me where it hurts?
...
There is no pain you are receding
A distant ship's smoke on the horizon
You are only coming through in waves
Your lips move, but I can't hear what you're saying

When I was a child
I caught a fleeting glimpse
Out of the corner of my eye
I turned to look but it was gone
I cannot put my finger on it now
The child is grown
The dream is gone
And...I have become
Comfortably numb.

martedì 22 marzo 2011

ad/con (gli) occhi chiusi

...
io non lo so se la tua pelle
abbraccia spazi così grandi
da farmi alzare in volo via da qui
con le ali incerte che ora ho
...

C.Donà


...
sembra come se
ogni cosa qui
mi parlasse di te.

M.Giangrande

lunedì 21 marzo 2011

è un canto di per sé



Fai come il lanciatore di coltelli, che tira intorno al corpo.
Scrivi di amore senza nominarlo, la precisione sta
nell'evitare.
Distràiti dal vocabolo solenne, già abbuffato,
punta al bordo, costeggia,
il lanciatore di coltelli tocca da lontano,
l'errore è di raggiungere il bersaglio, la grazia è di
mancarlo.

Erri de Luca

confini



...in un mondo in cui quelli vecchi vengono cancellati e qualcuno vorrebbe crearne di nuovi, solo quelli delle emozioni continuano a nascere e a morire semplicemente, senza un disegno umano, un secondo fine, un'imposizione, ma solo perché seguono il battito del cuore, il profumo di un ricordo, una sensazione.

G.Di Michele

ma anche sì

domenica 20 marzo 2011

continuamente e scioccamente



Una macchina stupida?
Una lettera che ignora il suo mittente e sbaglia la sua destinazione?
Una pallottola perduta, che un dio ha sparato per errore?
Veniamo da un uovo più piccolo di una testa di spillo, e viviamo su una pietra che gira intorno a un stella nana e che, contro questa stella, prima o poi, si scontrerà.
Tuttavia, siamo fatti di luce, oltre che di carbonio, ossigeno, merda, morte e tante altre cose e, in fin dei conti, siamo qui da quando la bellezza dell'universo ha avuto bisogno di essere vista da qualcuno.

E. Galeano

sabato 19 marzo 2011

dubito ergo sum

venerdì 18 marzo 2011

por favor

lunedì 14 marzo 2011

cunusce a lello?



L'argomento del mio libro sono io.

Montaigne

libro da rimorchio

venerdì 11 marzo 2011

il diritto di sognare


Una mujer, negra, será presidente de Brasil y otra mujer, negra, será presidente de los Estados Unidos de América.
Una mujer india gobernará Guatemala y otra, Perú.

E. Galeano

prima o poi

e volo ad occhi chiusi



Io non capisco se l'amore sia
ferita o cura tra di noi
e se il privarci di carezze
potrà salvarci oppure no.

La Crus

mercoledì 9 marzo 2011

chiudi gli occhi


costruire è sapere e potere
rinunciare alla perfezione.

N. Fabi

ministri senza portafoglio

martedì 8 marzo 2011

ventana sobre las mascaras


Ñato Garcia, in Australia, fece finta di essere pazzo.
Era il tramonto e lui guardava il sole che si stava spegnendo a Melbourne mentre a Montevideo si stava accendendo, quando decise di fare il matto.
Ebbe deliri e allucinazioni. Combattè contro nemici invisibili, lanciando cazzotti all'aria, e trascorse giorni e notti seduto contro un muro, senza chiudere gli occhi. Si rifiutò di parlare, perchè il diavolo della follia gli entrava dalla bocca aperta. Rifiutò di dormire, per paura di morire della follia notturna. Sopportò medicine, iniezioni, elettroshock. Alla fine, dopo essersi proibito per quattro anni qualsiasi normalità, i medici australiani si convinsero del fatto che fosse un caso incurabile.
Fu così che Ñato ottenne un biglietto di ritorno e ricevette una buona pensione per vivere senza lavorare per tutto il resto della vita. Per l'ultima volta si guardò allo specchio nella sua casa di Melbourne, disse addio al pazzo e salì salì sull'aereo.
Arrivò finalmente nella città delle sue nostalgie.
A Montevideo si mise a cercare. Cercò la casa della sua infanzia e là c'era un supermercato. Il campo incolto dove aveva fatto l'amore per la prima volta era un parcheggio. Cercò i suoi amici. Non c'erano più. Cercò e si cercò senza trovarsi da nessuna parte e allora gli venne un dubbio: "Chi sarà rimasto là, a Melbourne, il pazzo oppure io?".
Una volta all'anno, solamente una volta, Ñato si riconosce allo specchio. Arriva il carnevale con i suoi rulli di tamburo e Ñato si riconosce. Questo accade quando lo specchio gli riflette la sua faccia mascherata: naso da pagliaccio, un sorriso enorme dipinto sulle labbra, la luna tra le ciglia e le stelle sparse su tutto il volto.

E. Galeano

non c'è due senza te

per carità o per amore
spiegami come si fa
a fare di un bisogno
solo un desiderio.

Dente

lunedì 7 marzo 2011

il piccolo spiderman

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano).

Antoine de Saint-Exupéry

giovedì 3 marzo 2011

yo no necesito tiempo



Non ho bisogno di tempo
per sapere come sei:
conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere
là dove taci, o nelle
parole con cui taci?
Chi ti cerchi nella vita
che stai vivendo, non sa
di te che allusioni,
pretesti in cui ti nascondi.
E seguirti all'indietro
in ciò che hai fatto, prima,
sommare azione a sorriso,
anni a nomi, sarà
come perderti. Io no.
Ti ho conosciuto nella tempesta.
Ti ho conosciuto, improvvisa,
in quello squarcio brutale
di tenebra e luce,
dove si rivela il fondo
che sfugge al giorno e alla notte.
Ti ho visto, mi hai visto, ed ora,
nuda ormai dell'equivoco,
della storia, del passato,
tu, amazzone sulla folgore,
palpitante di recente
ed inatteso arrivo,
sei così anticamente mia,
da tanto tempo ti conosco,
che nel tuo amore chiudo gli occhi,
e procedo senza errare,
alla cieca, senza chiedere nulla
a quella luce lenta e sicura
con cui si riconoscono lettere
e forme e si fanni conti
e si crede di vedere
chi tu sia, o mia invisibile.

P. Salinas

mercoledì 2 marzo 2011

Lieve_



_svenire per sempre persi dentro di noi.

martedì 1 marzo 2011

factory girl

sottotitoli comunisti

Voglio respirare lentamente il tuo profumo e...

...non so se risvegliarti
Ho dormito poco per sognarti all'improvviso
e non ho sognato niente
Esco per lasciarti libera di sopravvivere
per dimenticarti e ritrovarti inconsapevole.
Non vedi che mi arrendo
Non capisci che lasciandoti andare
Potrai desiderare
Riconquistarti e perderti
Perchè non vedi che ti attendo
Ti proteggerò restando lontano
Nel silenzio
Nel silenzio i tuoi vestiti ballano
Poi sorpresi dalla luce cadono
Con una grazia irreale
irreale
Ma io devo ritornare a camminare verso ciò che non so
Anche se ieri ti ho sentito respirare
in ogni cosa che ho desiderato
Esco dal tuo corpo con un gesto impercettibile
per dimenticare che l'attesa sia incantevole
Non vedi che mi arrendo
Non capisci che lasciandoti andare
Potrai desiderare
Riconquistarti e perderti
Perchè non vedi che ti attendo
Ti proteggerò restando lontano
Nel silenzio
Nel silenzio

P. Benvegnù

and you?

fakeismi

lunedì 28 febbraio 2011

anche per me è primavera


La mia donna è un giardino d’avorio
le sue spalle sono fiori lucenti e lisci
e sotto di loro i fiori nuovi e affilati dei suoi piccoli seni
che amorosi puntano in alto
la sua mano è cinque fiori
sopra il suo ventre bianchissimo poggia
un fiore astuto a forma di sogno
e i polsi sono purissimi meravigliosissimi fiori.

E.E.Cummings

giovedì 24 febbraio 2011

speranza


Lei oggi era vestita di verde
verdi i suoi occhi,
e ha un sorriso per me.
Di certo a non esser verdi
eran due trecce corallo,
lentiggini sulla sua pelle,
lentiggini che sono milioni.

Diaframma

non dire una parola che

mercoledì 23 febbraio 2011

il portiere

Lo chiamano anche portiere, numero uno, estremo difensore, guardapali, ma potrebbe benissimo chiamarlo martire, penitente, pagliaccio da circo.
Dicono che dove passa lui non cresce più l'erba. E' un solitario. Condannato a guardare la partita da lontano. Senza muoversi dalla porta attende in solitudine, fra i tre pali, la sua fucilazione. Prima vestiva di nero come l'arbitro. Ora l'arbitro non è più mascherato da corvo e il portiere consola la sua solitudine con la fantasia dei colori.
Lui i gol non li segna. Stà li per impedire che vengano fatti. Il gol, festa del calcio : il goleador crea l'allegria e il portiere, guastafeste, la disfa. Porta sulle spalle in numero uno. Primo nel guadagnare? No,primo a pagare.
Il portiere ha sempre la colpa. Quando un giocatore qualsiasi commette un fallo di rigore, il casigato è lui : lo lascaino lì, abbandonato davanti al suo carnefice, nell'immensità della porta vuota. E quando la squadra ha una giornata negativa, è lui che paga il conto sotto una grandinata di palloni, espiando peccati altrui.
Gli altri giocatori possono sbagliarsi di brutto una volta o anche di più, ma si riscattano con una finta spettacolare, un passaggio magistrale, un tiro a colpo sicuro: lui no.
La folla non perdona il portiere. E' uscito a vuoto? Ha fatto una papera? Gli è sfuggioto il pallone? Le mani di acciaio sono diventate di seta? Con una sola papera il portiere rovina una partita o perde un campionato, e allora il pubblico dimentica immediatamente tutte le prodezze e lo condanna alla disgrazia eterna. La maledizione lo perseguiterà fino alla fine dei suoi giorni.

Splendori e miserie del gioco del calcio - Eduardo Galeano

lontano sulle onde

lunedì 21 febbraio 2011

a me piace lei, Dentina!

Blue Mondey (post)


Blue Monday (date)

Io mi chiedo spesso



Perchè non dovrei
Abbracciare il nulla
Fondermi nel blu
Occhiali scuri al mattino
Io sono lucido
E non vorrei morire qui.


Umberto Palazzo

domenica 20 febbraio 2011

Portami una sedia, e vattene.


Hablar de amor imposible es hablar de odio. El amor es posible o no es.

Parlare di amore impossibile è parlare di odio. L'amore è possibile oppure non è.


A. Jodorowsky

lunedì 14 febbraio 2011

per tutto il resto c'è covercard

verranno



continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai.


F. De Andrè

puntini, puntini



Lo peor del amor cuando termina
son las habitaciones ventiladas,
el puré de reproches con sardinas,
las golondrinas muertas en la almohada.

Lo malo del después son los despojos
que embalsaman al humo de los sueños,
los teléfonos que hablan con los ojos,
el sístole sin diástole sin dueño.

Lo más ingrato es encalar la casa,
remendar las virtudes veniales,
condenar a la hoguera los archivos.

Lo peor del amor es cuando pasa,
cuando al punto final de los finales
no le quedan dos puntos suspensivos…


Joaquín Sabina

sabato 12 febbraio 2011

we all shine on



Thanx to MdS.

presentazioni ministeriali



Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!

Dante Alighieri

giovedì 10 febbraio 2011

'800 Vs. '000

Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere.

C. Baudelaire


Chi non si iscrive a Facebook o ha il cellulare sempre col silenzioso, pure.

Xoan Carallo

finestra sulla nuca


Le cose sono padrone dei padroni delle cose e io non trovo il mio volto nello specchio. Parlo ciò che non dico. Sto, ma non sono. E salgo su un treno che mi porta dove non vado, in un paese esiliato da me.

E. Galeano

...era un calesse



Io, guarda, non è che son contrario al matrimonio, che non son venuto... Solo, non lo so... Io credo che, in particolare, un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi tra di loro. Troppo diversi, capisci?

M. Troisi

domenica 6 febbraio 2011

House of rising sun

canzoni e fumo

giovedì 3 febbraio 2011

finestra sulle proibizioni

Sul muro di un locale di Madrid c'è un cartello che dice:
È PROIBITO IL CANTO FLAMENCO.
Sul muro dell'aeroporto di Rio de Janeiro c'è un cartello che dice:
È PROIBITO GIOCARE CON I CARRELLI PORTAVALIGIE.
Il che vuol dire che c'è ancora gente che canta e c'è ancora gente che gioca.

mercoledì 2 febbraio 2011

no te preocupes paloma

no hay pájaros en el nido
dos ilusiones se irán a volar
pero otras dos han venido

Andres Calamaro


Se equivocó la paloma.
Se equivocaba.

Por ir al Norte, fue al Sur.
Creyó que el trigo era agua.
Se equivocaba.

Creyó que el mar era el cielo;
que la noche la mañana.
Se equivocaba.

Que las estrellas eran rocío;
que la calor, la nevada.
Se equivocaba.

Que tu falda era tu blusa;
que tu corazón su casa.
Se equivocaba.

(Ella se durmió en la orilla.
Tú, en la cumbre de una rama.)


Si sbagliò la colomba
Si sbagliava.

Per andare al Nord andò al Sud
pensò che il grano era acqua.
Si sbagliava.

Pensò che il mare era il cielo
e la notte la mattina.
Si sbagliava.

Che le stelle eran rugiada
e il caldo una nevicata.
Si sbagliava.

Che la tua gonna era la tua blusa;
e il tuo cuore la tua casa.
Si sbagliava.

(Lei si addormentò sulla riva,
tu, sulla cima di un ramo)


Rafael Alberti

Beatles_ Jam_ Beastie Boys

martedì 1 febbraio 2011

Thom & Ian

I wish could be like

lunedì 31 gennaio 2011

non so come si fa



Esercitando in pieno il diritto di pensare
ho riscontrato vari problemi di gestione del tempo che ti invecchia
se non lo sai sprecare e
del coraggio che non serve
se poi non sai tremare.

Esercitando in pieno il diritto di sbagliare
ho riscontrato seri problemi con l'amore
l'amore che si inventa i viaggi
si inventa i viaggi per tornare
l'amore che ti insegue se non lo riesci ad acchiappare.

Esercitando in pieno il diritto di ubriacarmi
ho riscontrato vari problemi con i risparmi
problemi di memoria e scusa
scusa se ti ricordo male
problemi di chi parte dal fondo di un bicchiere.

Non so come si fa a risparmiare tempo
non so distinguere l'amore vero dal tormento.

Esercitando in pieno il diritto di incazzarmi
ho riscontrato seri problemi con le armi
problemi di chi cerca la vita inutilmente
di chi vuole cambiarla senza mai però buttare niente
niente.


Eva Mon Amour

love will tear us apart



Com'è simile la parola amarezza alla parola amore


Vinicio Capossela

domenica 30 gennaio 2011

saggezza da post-partita

Quando stai sudando, Dio ti manda un po' di vento.

Leonardo Nascimento de Araújo

sabato 29 gennaio 2011

frontiera tra il suonare e l'amare



sono venuto a suonare,
sono venuto a danzare,
e di nascosto ad amare.

Paolo Conte

venerdì 28 gennaio 2011

quale città è la verità?



La puntualità è la virtù di chi si annoia.

A.Breton

operazioni impossibili

No puedo resumirme porque no se puede sumar una silla y dos manzanas. Yo soy una silla y dos manzanas. Y no me sumo.

Non posso riassumermi perché non si può sommare una sedia e due mele. Io sono una sedia e due mele. E non mi sommo.


Clarice Lispector

baci vinosi

Per uno che beve di sera i sorsi sono baci a tutte le donne assenti, e gli occhi che si chiudono, un inchino.

Erri De Luca - Il contrario di uno

buona immersione

giovedì 27 gennaio 2011

povero Neruda

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.

Martha Medeiros

dove ho lasciato crepe (in)visibili

Don’t dwell on what
has passed away
or what is yet to be.
[...]
You can add up the parts
but you won’t have the sum.
You can strike up the march,
there is no drum.
Every heart, every heart
to love will come
but like a refugee.

Anthem - L.Cohen

lunedì 24 gennaio 2011

this guy

mi concede questo lento?

mercoledì 19 gennaio 2011

loungismi



Or as we natives say, "Fa' subito!"

martedì 18 gennaio 2011

pensiero sociale della notte

Se fossi un avvocato divorzista, sarei grato a vita a Mark Zuckerberg.

Xoan Carallo

lunedì 17 gennaio 2011

stagionalismi



Le stagioni sanno esattamente quando arriva il momento di cambiare.

Eva Laudace

la tua voce è una musica dolce che suona per me

Crystalised

sabato 15 gennaio 2011

il diritto al delirio

lunedì 10 gennaio 2011

back to life



Da quella sera cominciai a pensare, voglio dire che cominciai a fare una cosa e a pensarne un'altra, che è poi, credo, quello che si chiama, appunto, pensare.

Alberto Moravia

venerdì 31 dicembre 2010

revivalismi da veglione

giovedì 30 dicembre 2010

chi sono

Vorrei ritornare alla mia giovinezza e appollaiarmi di nuovo sul ramo di un albero insieme al mio amico poeta, e come quella volta indimenticabile vorrei dedurre dal molto che non sappiamo quel poco di prezioso che sappiamo:

Non so dove vado, ma so con chi vado.
Non so dove sono, ma so che sono in me.
Non so che cosa sia Dio, ma Dio sa che cosa sono.
Non so che cosa sia il mondo, ma so che e' mio.
Non so quanto valgo, ma so non fare paragoni.
Non so che cosa sia l'amore, ma so che godo della sua presenza.
Non posso evitare i colpi, ma so come sopportarli.
Non posso negare la violenza, ma posso negare la crudeltà.
Non posso cambiare il mondo, ma posso cambiare me stesso.
Non so che cosa faccio, ma so che sono fatto da ciò che faccio.
Non so chi sono, ma so che non sono colui che non sa.

A. Jodorowksy

martedì 28 dicembre 2010

Abruzzo y Galicia, sitios distintos



Chi pije la moje sta cuntente 'nu jurne, chi ccide lu porce sta cuntente n'anne.

Chi prende moglie è contento un giorno, chi uccide il maiale è contento un anno.

Quien se casa es contento un dia, quien mata el cerdo es contento todo el año.


Proverbio abruzzese

sabato 25 dicembre 2010

buon natale. feliz navidad

mercoledì 22 dicembre 2010

OYEme



Nella profondità dell’inverno, ho finalmente imparato che dentro di me c’è un’estate invincibile.

Albert Camus

wonderful



L'uomo che, dopo aver fatto l'amore con una donna, riesce a parlarle come parlava prima, è veramente innamorato.

R. Gervaso

(s)word



Finchè sono nella tua bocca, sei il signore delle tue parole. Quando escono, diventi il loro servo.

Anonimo

venerdì 17 dicembre 2010

cose che significano altre cose

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

Italo Calvino - Le città invisibili (il photobook omonimo)

Mr. Ibrahim et le fleurs du Coran

Ciò che dai è tuo per sempre, ciò che tieni è perduto per sempre.

giovedì 16 dicembre 2010

buon viaggio



con la tristeza
se puede llegar lejos
si uno va solo.

con la tristezza
si può andare lontano
se uno va da solo.

Mario Benedetti

thanx to m.



Nero il mare:
piume pesanti, grevi
vi sprofondano.

Yosa Nakamura

romanticismi invernali

surrealismi invernali (II)

surrealismi invernali

mercoledì 15 dicembre 2010

"non mi pensi un po' troppo nel reale?"

camaleoticismi



¿Cómo podrías recordar mis caricias si cada noche cambias de piel?

Come potresti ricordare le mie carezze se ogni notte cambi pelle?


A. Jodorowsky

lunedì 13 dicembre 2010

mogli e buoi dei paesi tuoi

giovedì 9 dicembre 2010

talking only me and you

anatomia della coppia (final)



Da nessuna parte io sono qualcosa di qualcuno e da nessuna c'è qualcosa che sia mio.

Buddha


Un rapporto sano non si costruisce sul desiderio di possesso. La donna non appartiene all'uomo e l'uomo non appartiene alla donna. I due si uniscono nell'amore e collaborano insieme a un'opera, materiale o spirituale.

A. Jodorowsky

mercoledì 8 dicembre 2010

anatomia della coppia (reprise)

In campo intellettuale, entrambi permetteremo all'altro di essere quello che è. Mi sposo con te con la promessa che non vorrò mai che tu mi imiti o veda il mondo esattamente come lo vedo io. Non cambierò parere assillandoti con pretese, aggressioni verbali, malumori, reclamando senza sosta "Voglio che tu pensi questo o quest'altro". Rispetteremo sempre quello che siamo senza sentirci in colpa, senza permettere a nessuno di imporci comportamenti o ideali che non siano i nostri. Avremo il diritto di esprimere la nostra visione del mondo anche se è diversa da quella dell'altro. Non ci impediremo di vedere né di udire quello che la nostra curiosità ci chieda. Abbiamo il diritto di sviluppare i nostri sensi nella direzione che più ci conviene.

In campo emozionale, riconosceremo che non tutti amiamo allo stesso modo. Non ci sottoporremo alla tortura di volerci unire in un modo che non sia il nostro. Ci ameremo come possiamo, senza cercare di essere specchio, senza aspirare a una fusione chimerica, senza voler essere tutto l'uno per l'altro. Non ci isoleremo in un rapporto esclusivo ma aggiungeremo al nostro affetto l'affetto per i nostri figli, per i parenti, gli amici, per chi suscita la nostra ammirazione, per l'umanità intera, per tutti gli esseri inanimati o viventi, per l'essere impensabile che chiamiamo "Dio". Riconosceremo che l'amore non è la ricerca dell'uguaglianza ma della differenza complementare. Non saremo padroni né proprietà l'uno dell'altro, ci legheremo con nodi che sapremo sempre sciogliere, ci aiuteremo a conservare nel più profondo di noi stessi uno spazio privato, ci proteggeremo reciprocamente ma senza mai privarci della nostra libertà. Cammineremo insieme benedicendo ciascuno dei nostri passi, ma se le nostre strade si separassero, lo accetteremo augurando ogni bene all'altro, per la sua nuova vita.

In campo sessuale, comprenderemo che l'incontro dei nostri corpi è un piacere che deve essere esplorato e sviluppato. La vera chiave di una discendenza felice è il piacere con cui l'abbiamo generata. Avremo figli del piacere, non del dovere. Questo piacere sarà reciproco e senza limiti. Ci consentiremo di esprimere i nostri desideri chiedendo questa o quella carezza, accettando di soddisfare le fantasie sessuali dell'altro ma avendo anche il diritto di rifiutarci. In tal caso, il no è un compromesso che ci permette di cercare la soddisfazione con chi sia in grado di procurarcela. La sublimazione e l'astinenza devono essere sincere e non maschere della frustrazione. Accetteremo senza gelosia che un'altra persona dia al nostro partner quello che noi non possiamo darle.

Condivideremo uno spazio ma ci permetteremo anche di avere un territorio personale, con la promessa di non invadere mai quello dell'altro, rispettando il bisogno di solitudine che ciascuno di noi può avere. Inoltre, pur avendo del denaro in comune, salvaguarderemo gelosamente la nostra indipendenza economica.


Alejandro Jodorowsky - Cabaret Mistico, 2008, Feltrinelli

anatomia della coppia

Il cane ha quattro zampe ma può imboccare una una sola strada.

Proverbio vudù cubano

disperati e felici

La disperazione è una forma superiore di critica, per ora noi la chiameremo felicità.

Leo Ferrè

incontrerai l'uomo dei tuoi sogni

La vita non è che un'ombra che cammina; un povero attore, che s'agita e si pavoneggia per un ora sul palcoscenico e che poi scompare nel silenzio. È un racconto narrato da un idiota, pieno di furia e di rumore, senza alcun significato.

W. Shakespeare

martedì 7 dicembre 2010

laudacità

sabato 4 dicembre 2010

firenze e la macchina

scioccamente




Le foglie lo sanno che è già autunno.
Le foglie lo sanno che è colore indocile.

Loro lo sanno che il tempo non aspetta.

E cadono
scioccamente cadono
come le foglie sopra le foglie cadono.


Eva Laudace