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domenica 11 settembre 2011

erase and rewind

giovedì 8 settembre 2011

un tempo era semplice

una piccola luce

la Agrado



Una es más auténtica cuanto más se parece a lo que ha soñado de sí misma.

Una persona è più autentica quanto più assomiglia all’idea che ha sognato di se stessa.

sassi nelle scarpe e polvere sul cuore



Ma ancora proteggi la grazia del mio cuore,
adesso e per quando tornerà il tempo...
Il tempo per partire,
il tempo di restare,
il tempo di lasciare,
il tempo di abbracciare.

V.Capossela

Cesare Pavese in euskera (basco)

homelift

La felicità è mignotta, la serenità almeno non ti abbandona nei momenti difficili.

E.Zanca

come una lama di vetro

La vita mi passava attraverso
in un pomeriggio come tanti
che mi sentivo in fondo perso
nel vano tentativo di accontentare gli altri

Chi sono
Chi sono diventato
che non rifiuto un tiro e attiro ogni rifiuto
che mi cerco riflesso negli occhi di qualcuno
che non mi capisce e non mi ha mai capito

La vita mi passava attraverso
come una lama di vetro

E sogno di tornare a guardare un tramonto
con amici veri
Cercare nelle nuvole un senso
un senso alle emozioni
E tenere il sole dentro gli occhi
fino a farmeli bruciare
per vedere fino a che punto
questo mio corpo sia ancora disposto a soffrire

La vita mi passava attraverso
come un dolore sottile

Amore attenta ai demoni
che qui non ci sono santi e non si fanno i miracoli
Qui non si aprono le porte figuriamoci il mare
Se siamo solo di passaggio
il passaggio è altrove

La vita mi passava attraverso
e mi resta come l'impressione
che non sia andato tutto perso
che esista in fondo un'altra occasione
per ritrovar se stessi
lungo la riva di un fiume

La vita mi passava attraverso
come un bagliore
e non so dirti perchè
ma mi viene da gridare

Fino a qui tutto bene
Fino a qui almeno

Non è la caduta a preoccuparmi quanto
l'impatto al suolo

Fino a qui tutto bene
Fino a qui almeno.

R.Angelini

mercoledì 7 settembre 2011

monna lisa



La scuola è una gran cosa
e soprattutto se ti insegnano ad amare
i capolavori del passato
però è un peccato che tu non li puoi vedere
né toccare.

I.Graziani

cammina vicino a me, ma non starmi vicino


Comprati un mazzo di fiori che poi ti do i soldi
cerca di farti bella più bella di quello che sei
muoviti fai presto che ti voglio vedere
non sbagliare via e porta qualcosa da bere
quando sei qui con me q uesta stanza non ha più pareti
appena te ne vai olocausto di tutti i poeti.

Dente

martedì 6 settembre 2011

e so che guarirei

mercoledì 31 agosto 2011

king and queen

guardia '82

[...]
Quando il mare s'incazza
e riporta ricordi
che avevi coperto di sabbia.
[...]
Il 31 d'Agosto
c'è una storia che nasce
e un'estate che muore.

Brunori SAS

disfruta


La vita è troppo breve per bere vini mediocri.

J.W.Goethe

martedì 30 agosto 2011

rabbia

«Il motivo principale per cui la gente se ne va dai paesini di provincia» diceva sempre Rant, «è perché così poi può sognare di tornarci. E il motivo per cui ci resta è per sognare di andarsene». Con questo Rant voleva dire che nessuno è felice, da nessuna parte.

C.Palahniuk

lunedì 29 agosto 2011

impressioni di agosto



Non c'è che una stagione: l'estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.

E.Flaiano

I am the walrus

domenica 28 agosto 2011

quelqu'un m'a dit



perché le cose non vanno mai come vuoi tu
anzi è più facile cambino ancora di più.

Così io ti prendo per mano e ti porto con me
perché a darsi un appuntamento che speranza c'è?

D.Silvestri

chega de saudade

sabato 27 agosto 2011

una (mezza) giornata al mare



solo e con mille lire
sono venuto a vedere
quest’ acqua e la gente che c’è
il sole che splende più forte
il frastuono del mondo cos’è
cerco ragioni e motivi di questa vita
ma l’epoca mia sembra fatta di poche ore
cadono sulla mia testa le risate delle signore.

D.Silvestri

mercoledì 24 agosto 2011

dedicato



Ai miei pensieri
a come ero ieri
e anche per me.

I. Fossati

bye Bye Bombay



Steso su un balcone guardo il porto
sembra un cuore nero e morto
che mi sputa una poesia
nella quale il giorno in cui mi lancerò.
E non mi prenderanno
neanche tu mi prenderai.
Io non tremo.
E' solo un pò di me che se ne va
giù nella città, dove ogni strada sa
condurre sino a te e io no.

Afterhours



dust of jazz

e un altro anno se ne va



Tornerà un altro inverno
Cadranno mille pètali di rose
La neve coprirà tutte le cose
E forse un po' di pace tornerà.

B.Martino


martedì 23 agosto 2011

prima che

Era bello vederti nuotare,
andare a fondo per poi risalire.
Era bello star svegli la notte
e tutto il giorno dormire.


Tre allegri ragazzi morti

domenica 21 agosto 2011

sporca estate



Figli, vi porterei a cena
sulle stelle,
ma non ci siete.

P. Ciampi

mangiare senza mangiarci



Sono stanca dei buchi
stanca delle cicatrici.

Mi tocco e quel che sento
resta sempre aperto lì.


Eva Laudace

venerdì 19 agosto 2011

manifestandosi

giovedì 18 agosto 2011

L'intelligenza sta


- nel comprendere appena in tempo
il ruolo preciso di un esistenza
le cose da gettare via
quelle importanti da valutare
per mettere a frutto le qualità

- nel chiedersi sempre serenamente
se c'è la propria vita in allarme rosso
e non fare finta di ridere
con autoironia non mentire mai

- nell'esser prudenti
quando cala una nebbia
sul rischio di cadere
troppo facile avere
la lucidità di quelli che
non sanno camminare

- nel capire che la crisi interiore
è solo la fine del primo tempo
cinque secondi alla regia
pausa pranzo un minuto appena
chiuso per ferie o per inventario

- nel cercare con estrema cura
possibili compagni d'avventura
e poter parlare di lei con autoironia
non mentire mai

- nell'essere prudenti
quando cala una nebbia
sul rischio di cadere
troppo facile avere
la lucidità di quelli che
non sanno camminare

- nel considerare il progresso
come un aiutino da "domenica in"
noi ce la caviamo con poco
la macchina del tempo
una buccia di banana

- dove l'ipotesi ammette
l'urgenza di lei
dove c'è il bisogno reale
di mettersi a fare
un po' di autoironia


M. Gazzè


mercoledì 17 agosto 2011

sei tu, chi può darti di più?



La luna piena minchionò la lucciola - Sarà l'effetto dell'economia, ma quel lume che porti è deboluccio... - Sì, - disse quella - ma la luce è mia!


Trilussa

El Grito Contemporary Circus



L'unica cosa ridicola è la paura di essere ridicoli.

Giacomo Costantini

mercoledì 10 agosto 2011

summer on solitary beach

martedì 9 agosto 2011

dentro i miei vuoti puoi nasconderti


Se c’è un motivo
trovalo con me
Senza ingranaggi
senza chiedere perché
Le tue paure addormentale con me.

Subsonica

lunedì 8 agosto 2011

fine day

venerdì 5 agosto 2011

Μισιρλού

giovedì 4 agosto 2011

il posto delle cose da non trovare

martedì 2 agosto 2011

che diritti ho su di te?

fuggire da te
la mia paura è una botta sul muro
che mi distoglie da un futuro sicuro
fuggire da te

la mia fortuna qual è?
sapere di essere il tuo pensiero
che ti allontana dal tuo buco nero
la mia fortuna qual è?

mi hai chiamato tu
il mio silenzio è una spada appuntita
agitata in quest'aria appesantita
mi hai chiamato tu

che diritti hai su di me?
inchiodare al muro una rosa
un quadro che mi dice qualcosa


Bugo

lunedì 1 agosto 2011

agosto

la sveglia che rompe il silenzio
qualcuno è in vacanza
e lei suona per ore
che freddo che fa

se non è vero che hai paura
non è vero che ti senti solo
non è vero che fa freddo
allora perché tremi in questo agosto?


Perturbazione

domenica 31 luglio 2011

scegli me (tra i tuoi re)

giovedì 28 luglio 2011

la febbre (non è)



Febbre alta
oggi
come ieri
quando hai confuso tutti i miei suoni
che fino a quel momento
galleggiavano distinti nell'aria.

E.Laudace


...
non è
ma è tutto quello che
io ho rubato in te
non è
ma è tutto quello che
non ho trovato in te.

martedì 26 luglio 2011

c'est la vie (facile)



Un abbraccio convulso e poi la fuga.
La verità ha più sapore se è mangiata cruda.
Forse il correre dei giorni ha un suo motivo.
Forse sono diventato solo più cattivo.


Umberto Palazzo

soli non si è mai



se la musica suona per te
quando il mondo svanisce

c'è un'orchestra che suona per me
coi suoi angeli in coro

io ti adoro


D. Mancino

lunedì 25 luglio 2011

nosotros


Nacer, crecer, correr, perder, ganarnos
Siempre buscamos lo mismo
Siempre buscamos lo mismo.

Yo no soy quién para hablarles de mí.


Juan Ravioli

vicini ma irraggiungibili

sabato 23 luglio 2011

l'été ressemble à un jeu

less is more

venerdì 22 luglio 2011

m'accorgerò, il giorno dopo, prometto...

Mi accorgerò di aver sottovalutato i miei sospiri
per sentirmi un po' più adatto a questa gente
non esattamente, non proprio adatta a me, né divertente

potevamo darci un altro appuntamento
di quelli in cui ci si ritrova più sinceri
e io magari avrei messo su una giacca nuova

prometto di proteggere i miei occhi dagli antichi fasti della tua assenza
perchè la vita è dove puoi guardare e tutto il resto è riconoscenza

potevamo darci meno spago
quello che andando via
hai messo intorno alla valigia

prometto di comprare una stazione per avere un punto di partenza
perchè la vita è dove puoi andare e tutto il resto è riconoscenza

ma tu aspettami
ti accorgerai di me

mercoledì 20 luglio 2011

Girls don't cry

la pittrice e la fotografa di girasoli


mi puoi raccogliere, mi puoi raccogliere tenendomi tra le tue mani
e mi puoi rincorrere, mi puoi rincorrere che intanto io non so scappare
tu mi puoi rincorrere, mi puoi rincorrere finchè vuoi
e ti puoi nascondere, ti puoi nascondere che intanto io ti so trovare
e mi puoi raccogliere, mi puoi raccogliere
tanto so che sotto il cielo disegnato al tramonto
il mio girasole si china sul prato per aspettare solo te.

Petra Magoni

chiamatela folle, nessuno vi smentirà mai


Grappoli di stelle
nella cupola blu del cielo;
bellezza vestita d'azzurro,
che danzi come uno
sbandato, emarginato,
né carne, né pesce,
né niente
...e tu non lo sai.
Beviamo e danziamo
e torniamo a bere.

Cristiana Galasso

martedì 19 luglio 2011

Il segno si decifra, l'apparenza non si decifra

lunedì 18 luglio 2011

querer VS amare



Tus manos son mi caricia
mis acordes cotidianos
te quiero porque tus manos
trabajan por la justicia

si te quiero es porque sos
mi amor mi cómplice y todo
y en la calle codo a codo
somos mucho más que dos

tus ojos son mi conjuro
contra la mala jornada
te quiero por tu mirada
que mira y siembra futuro

tu boca que es tuya y mía
tu boca no se equivoca
te quiero porque tu boca
sabe gritar rebeldía

si te quiero es porque sos
mi amor mi cómplice y todo
y en la calle codo a codo
somos mucho más que dos

y por tu rostro sincero
y tu paso vagabundo
y tu llanto por el mundo
porque sos pueblo te quiero

y porque amor no es aureola
ni cándida moraleja
y porque somos pareja
que sabe que no está sola

te quiero en mi paraíso
es decir que en mi país
la gente viva feliz
aunque no tenga permiso

si te quiero es porque sos
mi amor mi cómplice y todo
y en la calle codo a codo
somos mucho más que dos.


Le tue mani sono la mia carezza,
i miei accordi quotidiani
ti amo perché le tue mani
si adoperano per la giustizia

se ti amo è perché sei
il mio amore la mia complice e tutto
e per la strada fianco a fianco
siamo molto più di due

i tuoi occhi sono il mio esorcismo
contro la cattiva giornata
ti amo per il tuo sguardo
che osserva e semina il futuro

la tua bocca che è tua e mia
la tua bocca che non si sbaglia
ti amo perché la tua bocca
sa incitare alla rivolta

se ti amo è perché sei
il mio amore la mia complice e tutto
e per la strada fianco a fianco
siamo molto più di due

e per il tuo aspetto sincero
e il tuo passo vagabondo
e il tuo pianto per il mondo
perché sei popolo ti amo

e perché l’amore non è un’aureola
né l’ingenuo finale di una favola
e perché siamo una coppia
che sa di non essere sola

ti voglio nel mio paradiso
ossia quel paese
in cui la gente vive felice
anche senza permesso

se ti amo è perché sei
il mio amore la mia complice e tutto
e per la strada fianco a fianco
siamo molto più di due.


M. Benedetti

giovedì 14 luglio 2011

invenzioni



Inventaré quién sos. De todos modos,
inventarte es mi forma de creerte.

M. Benedetti

fino a quando gli occhi miei

fino a quando gli occhi miei

mercoledì 13 luglio 2011

le parole e le note di baby building hanno dentro il mare


l'alba più bella di tutte le albe ha dentro il mare
il tramonto più bello di tutti i tramonti ha dentro il mare
i libri letti al mare hanno dentro la sabbia per scrivere d'amore
e per scrivere d'amore ci vuole una storia
e ci vuole uno sfondo e ci vuole il mare

Eva Laudace

martedì 12 luglio 2011

(i desideri) nel mio scrigno

E in mezzo ai palchi luccicanti che hai davanti c'è anche il mio
sembra d'ottone accanto a tutto questo oro

ma non è detto che se brillano non siano delle trappole
non è detto che nascondano un tesoro.

Però invecchiare insieme a me dev'essere un'idea terrificante
un nucleo denso di contraddizioni nodi debiti ammissioni a denti stretti.

lunedì 11 luglio 2011

metti quel disco che piace anche a me



succhiami il veleno, sputalo lontano
il cielo spegne la luce, io penso le lampadine, tu dio che cosa fai
vuoi un abbraccio ma che sia il più lungo che ci sia
come era felice il sole mentre sbadigliava e vedeva che eravamo ancora lì.

Dente

domenica 10 luglio 2011

dog days


Run fast for your mother, run fast for your father
Run for your children, for your sisters and brothers
Leave all your loving, your loving behind
You cant carry it with you if you want to survive.

Florence and the Machine

saluti e baci

like the sunshine

sabato 9 luglio 2011

due gocce


anche perchè in fondo non mi basta mai
tutto quello che ho
neanche le cose belle meravigliose
e neanche tu che sei più bella delle stelle
che cadono d'estate
chissà se questa volta ti fai male
scendendo dalle nuvole dai sogni
che ti escono dagli occhi.

Dente

venerdì 8 luglio 2011

Maria Molise



La cucina : il vero regno di mia madre, l'antro caldo della strega buona sprofondato nella terra desolata della solitudine, con pentole piene di dolci intingoli che ribollivano sul fuoco, una caverna d'erbe magiche, rosmarino e timo e salvia e origano, balsami di loto che recavano sanità ai lunatici, pace ai tormentati, letizia ai disperati. Un piccolo mondo venti-per-venti: l'altare erano i fornelli, il cerchio magico una tovaglia a quadretti dove i figli si nutrivano, quei vecchi bambini richiamati ai propri inizi, col sapore del latte di mamma che ancora ne pervadeva i ricordi, e il suo profumo nelle narici, gli occhi luccicanti, e il mondo cattivo che si perdeva in lontananza mentre la vecchia madre-strega proteggeva la sua covata dai lupi di fuori.

J. Fante - La confraternita dell'uva

la sincerità

lunedì 4 luglio 2011

omonimia fa rima con...

Penso a come dire questa fragilità che è guardarti,
stare insieme a cose come bottoni o spille,
come le tue dita, i tuoi capelli lunghi marrone.
Ma d’aria siamo quasi, in tutte le stanze
dove ci fermiamo davanti a noi un momento
con la paura che ci ha assottigliati in un sorriso,
dopo la paura in ogni mano, o braccio, passo,
che ogni mano, o braccio, passo, non ci siano.

M. Benedetti (quello "tano de verdad")

oggi sei assente senza giustificazione


Se si rende necessario
io ti taglio in due
per conoscerti meglio.
Se si rende necessario
ti regalo un anello.

Dente

sabato 2 luglio 2011

qui



Lei oggi era vestita di verde, e sullo sfondo quei palazzi. Una finestra accesa ogni dodici finestre spente. Vado sempre alla stazione e tu come un piccolo incendio mi vieni incontro. Come il vento che qui non c'è mai, tutti quei pareri contro. Se attorno agli occhi ci sono dei disegni, se mi parli nei video poker dei nostri incontri. Quando ti ho dato tre fazzoletti di carta per pulirti la bocca, mi dicevi: adesso che non lavori potrai dormire quanto ti pare.
Stavi tre giorni da tua madre e tre giorni da tuo padre, e ti sentivo che ansimavi ma non per correre via, e la tua televisione accesa tutta la notte.
Se ti senti vicina a Parigi, pensami - dicevi - pensa a quando, sulla superficie terrestre resteranno soltanto dei sacchetti di plastica svolazzanti.
Mi dicevi - non pensarmi, puoi chiamarmi quando vuoi, non mi disturberai mai.
Mi dicevi - tranquillo non saranno mai ridistribuiti i beni e i dischi che vuoi, non li troverai.
E piangevamo come piangevano su un aliscafo quelli che partivano per cercare qualche altra America o che partono adesso per cercare un'Europa.
Eh - Non sono cose da spiegare, non sono cose da spiegare.
E dalla scala antincendio si vedeva solo la facciata del palazzo di fronte, sembrava dell'Europa dell'est - ci dicevamo - anche se non ci eravamo mai stati. L'industriosità delle anime però arrivava fin lì, sembravano non fermarsi mai con i loro movimenti.
Continuavano a dirci - qui tutto bene, qui tutto bene, qui tutto bene.

Vasco Brondi

venerdì 1 luglio 2011

sweet and heady

giovedì 30 giugno 2011

dimmelo tu dai grandi occhi blu

lunedì 20 giugno 2011

tanto avrò da lavorare


Pensi veramente che il dolore sia funzione del tempo?
Eh già
Quindi tra un mesetto mi dovrei sentire già un poco meglio?
Già già

Brunori & Dente

com'è bello il vino


I popoli del Mediterraneo uscirono dalle barbarie quando impararono a coltivare la vite.

Tucidide

sabato 18 giugno 2011

tú o vos


La forma de querer
es dejarme que te quiera.
El sí con que te me rindes
es el silencio. Tus besos
son ofrecerme los labios
para que los bese yo.
Jamás palabras, abrazos,
me dirán que tú existías,
que me quisiste: jamás.
Me lo dicen hojas blancas,
mapas, augurios, teléfonos;
, no.

P. Salinas

cover 2.0

mercoledì 15 giugno 2011

eu queria cantar



avrei bisogno di un'eclissi immensa.

Dente

martedì 14 giugno 2011

mille papaveri rossi



Ma non è mica un vento
questo che mi riconduce a te
sono i papaveri campestri
a macchie a macchie
indelebili sulla schiena
sparsi e sparuti
come sedimenti marini
sul fondale dei nostri ricordi.

Eva Laudace

domenica 12 giugno 2011

pane&vino e nuvole


Le nuvole, i sogni sono importanti come il pane, ci nutrono allo stesso modo.

D. Di Tommaso

sabato 11 giugno 2011

luna viola

mercoledì 8 giugno 2011

ahi, ahi, ahi, ahi, ahi cantava



Las piedras jamás, paloma,
¿qué van a saber de amores?

?

martedì 7 giugno 2011

mostri sotto al letto e incubi nel cassetto

sarà che basta crederci e poi va tutto meglio
sarà che preoccuparsi troppo è sempre un grosso sbaglio
sarà che forse sono daltonico, ma devo dire che questo cielo,
invece di essere sembre più blu, a me sembra sempre più nero.

G. Canali

lunedì 6 giugno 2011

perdonali, Rino

venerdì 3 giugno 2011

sempre uguale a mai


E a tutti i baci che mi hai dato
ho dato un peso
così da non farli andare via.

Dente

spesso mi mancano le parole giuste (cit.)

giugno, dove sei?


ti dimentico
cuore a metà
perso in calcoli
che non conterò
giugno dov'eri?
scomparso
steso immobile
voglia di te
dei tuoi brividi
mi solletico l'anima
giugno tramonto
rondini amore
vento tiepido
soffiami via
sono i sogni miei
queste rondini
giugno ti prego
portale l'anima mia.

Perturbazione

conosci?



Conosci i miei occhi se guardano lontano da te
le mani che non so curare,
conosci le stanze poco illuminate dov'è
possibile arrivare bendati.
Pronunciare una ferita
quando è appena ricucita
non è semplice.
Arginare la tensione
contenere un'emozione
è più nobile.
Ecco un'ombra che mi legala certezza di qualcosa che poi cambia.
Scavare o tralasciare il senso voltarsi e non guardare dentro
Ammettere o tacere, avvicinarsi e rimanere.
Conosci i miei occhi quando guardano verso di te,
i giorni normali senza un gesto da ricordare.
Conosci i colori e la parte più scura di me
difficile da raccontare.
Conosci i miei occhi quando guardano lontano da te,
i particolari delle mani che non so curare,
conosci i ricordi e la parte più scura di me
difficile da raccontare.

C. Donà

giovedì 2 giugno 2011

alibi e ragioni

sabato 28 maggio 2011

scivola vai via

La vita va corretta, eccome, è troppo dura da buttare giù liscia.

V. Capossela

venerdì 27 maggio 2011

la battaglia delle bande

Oggi stiamo insieme
sali in macchina con me
vino cibo e musica
tutta la notte insieme a te
chissà se mi hai capito
non mi son capito neanche io.

Dente

lunedì 23 maggio 2011

oggi è il primo lunedì del mondo

E cammina cammina
le scarpe non fanno più male
le nostre parole non saranno più nuove
mai più
mai più.

Virginiana Miller

but I'm not the only one

martedì 17 maggio 2011

in volo stazionario

I don’t even know myself
what it would take to know myself
I need to change / I don’t know
don’t give up on me now.

Ben Harper

lunedì 16 maggio 2011

fuckin' special

martedì 10 maggio 2011

per fortuna o purtroppo


Voglio scappare perchè preferisco amare l'Italia da lontano che odiarla da vicino.

Lucia

let's spend

adios, heroe

dios existe, pero a veces duerme: sus pesadillas son nuestra existencia.

dio esiste, però a volte dorme: i suoi incubi sono la nostra esistenza.

Ernesto Sabato

domenica 8 maggio 2011

"Lei è all'orizzonte" dice Fernando Birri

La strana intimità di quelle due rotaie. La certezza di non incontrarsi mai. L'ostinazione con cui continuano a corrersi di fianco.

A.Baricco

giovedì 5 maggio 2011

WTF?!?!?!


Aspetto trepidante che i Green Day propongano la loro cover di "Italia", a questo punto.

Patruck92

martedì 3 maggio 2011

impigliati nella rete d'arabeschi


Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L'età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti. E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi. Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell'arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia.
In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l'arabesco. Viviamo in una rete d'arabeschi.

E.Flaiano

manicomio

Tempi della paura. Il mondo vive in uno stato di terrore, e il terrore si traveste: dice di essere opera di Saddam Hussein, un attore già stanco del tanto lavorare come nemico, o di Osama bin Laden, professionista della minaccia.
Ma il vero autore del panico planetario si chiama Mercato. Questo signore non ha nulla a che vedere con l'indimenticabile luogo del quartiere dove si va in cerca di frutta e verdura. E' un onnipotente terrorista senza volto, che sta in ogni luogo, come Dio, e crede di essere, come Dio, eterno. I suoi numerosi interpreti annunciano: "Il Mercato è nervoso", e avvertono: "Non bisogna irritarlo".
Il suo frondoso manuale criminale lo rende temibile. Ha trascorso la vita rubando il cibo, assassinando lavori, sequestrando paesi e fabbricando guerre.
Per vendere le sue guerre, il Mercato semina paura. E la paura crea il clima. La televisione si occupa del fatto che le torri di New York tornino a crollare ogni giorno. Cos'è rimasto del panico all'antrace? Non solo un'indagine ufficiale, che poco o nulla ha accertato su quelle lettere mortali: è rimasto anche uno spettacolare aumento del bilancio militare degli Stati uniti. E i milioni che quel paese destina all'industria della morte non sono una caruncola di tacchino. Appena un mese e mezzo di queste spese basterebbe a cancellare la miseria dal mondo, se non mentono le cifrette delle Nazioni unite.
Ogni volta che il Mercato invia un ordine, la luce rossa dell'allarme lampeggia nel "pericolosometro", la macchina che converte tutti i sospetti in evidenza. Le guerre preventive uccidono in base ai dubbi, non alle prove. Adesso tocca all'Iraq. Quel paese castigato è stato condannato un'altra volta. I morti sapranno comprendere: l'Iraq contiene la seconda riserva mondiale di petrolio, che è esattamente ciò che il Mercato vuole per assicurare lo spreco alla società dei consumi.
Specchio, specchietto: chi è il più temuto? Le potenze imperiali monopolizzano, per diritto naturale, le armi di distruzione di massa.
Ai tempi della conquista dell'America, mentre nasceva quello che oggi si chiama Mercato globale, il vaiolo e l'influenza uccisero molti più indigeni della spada e dell'archibugio. La vincente invasione europea dovette ringraziare molto i batteri e i virus. Secoli dopo, quegli alleati provvidenziali si convertirono in armi da guerra, in mano alle grandi potenze. Un pugno di paesi monopolizza gli arsenali biologici. Un paio di decenni fa, gli Stati uniti permisero che Saddam Hussein lanciasse bombe epidemiche contro i kurdi, quando lui era un bambino viziato dell'Occidente e i Kurdi avevano una cattiva stampa, tuttavia quelle armi biologiche erano state fabbricate con ceppi comprati presso un'impresa di Rockville, in Maryland.
In materia militare, come nel resto delle cose, il Mercato predica la libertà, ma la concorrenza non gli piace neanche un po'. L'offerta si concentra nelle mani di pochi, in nome della sicurezza universale. Saddam Hussein fa molta paura. Il mondo trema. Tremenda minaccia: l'Iraq potrebbe tornare ad usare armi batteriologiche e, molto più grave ancora, un giorno potrebbe arrivare a possedere armi nucleari. L'umanità non può permettersi questo rischio, proclama il pericoloso presidente dell'unico paese che ha usato le armi nucleari per assasinare gente civile. Sarà stato l'Iraq a sterminare i vecchi, le donne e i bambini di Hiroshima e Nagasaki?
Paesaggio del nuovo millennio:
gente che non si sa se domani troverà da mangiare, o se rimarrà senza tetto, o come farà a sopravvivere se si ammala o ha un incidente;
gente che non sa se domani perderà il lavoro, o se sarà costretta a lavorare il doppio in cambio della metà, o se la sua pensione sarà divorata dai lupi della borsa o dai topi dell'inflazione;
cittadini che non sanno se domani saranno assaliti dietro l'angolo, o se gli svaligeranno la casa, o se qualche disperato gli pianterà un coltello nella pancia;
contadini che non sanno se domani avranno terra da lavorare e pescatori che non sanno se incontreranno fiumi o mari ancora non avvelenati;
persone e paesi che non sanno come faranno domani a pagare i debiti moltiplicati dall'usura.
Saranno opera di Al Qaeda questi terrori quotidiani?
L'economia commette attentati che non escono sui quotidiani: ogni minuto uccide per fame dodici bambini. Nell'organizzazione terrorista del mondo, che il potere militare custodisce, ci sono un miliardo di affamati cronici e seicento milioni di obesi.
Moneta forte, vita fragile: Ecuador ed El Salvador hanno adottato il dollaro come moneta nazionale, ma la gente fugge. Mai quei paesi avevano prodotto tanta povertà e tanti emigranti. La vendita di carne umana all'estero genera sradicamento, tristezza e denaro. Gli ecuadoriani costretti a cercare lavoro altrove hanno inviato nel loro paese, nel 2001, una quantità di denaro che supera la somma delle esportazioni di banane, gamberi, tonno, caffè e cacao.
Anche Uruguay e Argentina espellono i loro giovani figli. Gli emigranti, nipoti di emigranti, lasciano alle loro spalle famiglie distrutte e memorie di dolore. "Dottore, mi hanno rotto l'anima": in quale ospedale ci si cura per questo? In Argentina, un concorso televisivo offre, ogni giorno, il premio più ambito: un lavoro. Le code sono lunghissime. Il programma sceglie i candidati, e il pubblico vota. Vince il lavoro colui che sparge più lacrime e più lacrime strappa. Sony Pictures sta vendendo la formula di successo in tutto il mondo.
Che lavoro? Qualsiasi. Per quale stipendio? Qualunque e comunque. La disperazione di coloro che cercano lavoro, e l'angoscia di quelli che temono di perderlo, costringono ad accettare l'inaccettabile. In tutto il mondo s'impone "il modello WalMart". L'impresa numero uno degli Stati uniti proibisce i sindacati e dilata gli orari senza pagare gli straordinari. Il Mercato esporta il suo esempio lucroso. Più i paesi sono ammalati, più è facile convertire il diritto al lavoro in carta straccia.
E più è facile sacrificare altri diritti. I padri del caos vendono ordine. La povertà e la disoccupazione moltiplicano la delinquenza, che diffonde il panico, e in questo brodo di coltura fiorisce il peggio. I militari argentini, che di crimini sanno parecchio, sono invitati a combattere il crimine: che vengano a salvarci dalla delinquenza, reclama a gran voce Carlos Menem, un funzionario del Mercato che di delinquenza s'intende molto, perché la esercitava come nessun altro quando era presidente.
Costi bassissimi, guadagni milionari, controlli zero: una petroliera si spezza in due e la mortifera marea nera attacca le coste della Galizia e oltre.
L'affare più redditizio del mondo produce fortune e disastri "naturali". I gas velenosi che il petrolio libera nell'aria sono la causa principale del buco nell'ozono, che già è grande come gli Stati uniti, e della follia del clima. In Etiopia e in altri paesi africani, la siccità sta condannando milioni di persone alla peggiore carestia degli ultimi vent'anni, mentre la Germania e altri paesi europei hanno sofferto inondazioni che sono state la peggior catastrofe dell'ultimo mezzo secolo.
Inoltre, il petrolio produce guerre. Povero Iraq.

Eduardo Galeano, articolo del settimanale uruguayano Brecha di dicembre 2002

lunedì 2 maggio 2011

un'altra identità


Non é l'anima tua che io cerco
Io sono solo piú di te

R.Zero