rss

sabato 2 luglio 2011

qui



Lei oggi era vestita di verde, e sullo sfondo quei palazzi. Una finestra accesa ogni dodici finestre spente. Vado sempre alla stazione e tu come un piccolo incendio mi vieni incontro. Come il vento che qui non c'è mai, tutti quei pareri contro. Se attorno agli occhi ci sono dei disegni, se mi parli nei video poker dei nostri incontri. Quando ti ho dato tre fazzoletti di carta per pulirti la bocca, mi dicevi: adesso che non lavori potrai dormire quanto ti pare.
Stavi tre giorni da tua madre e tre giorni da tuo padre, e ti sentivo che ansimavi ma non per correre via, e la tua televisione accesa tutta la notte.
Se ti senti vicina a Parigi, pensami - dicevi - pensa a quando, sulla superficie terrestre resteranno soltanto dei sacchetti di plastica svolazzanti.
Mi dicevi - non pensarmi, puoi chiamarmi quando vuoi, non mi disturberai mai.
Mi dicevi - tranquillo non saranno mai ridistribuiti i beni e i dischi che vuoi, non li troverai.
E piangevamo come piangevano su un aliscafo quelli che partivano per cercare qualche altra America o che partono adesso per cercare un'Europa.
Eh - Non sono cose da spiegare, non sono cose da spiegare.
E dalla scala antincendio si vedeva solo la facciata del palazzo di fronte, sembrava dell'Europa dell'est - ci dicevamo - anche se non ci eravamo mai stati. L'industriosità delle anime però arrivava fin lì, sembravano non fermarsi mai con i loro movimenti.
Continuavano a dirci - qui tutto bene, qui tutto bene, qui tutto bene.

Vasco Brondi

Nessun commento:

Posta un commento